sabato 13 giugno 2020

Step #25: l'ultimo passo

Eccoci arrivati alla fine del nostro percorso, il cui obbiettivo era l’approfondimento del verbo “pulire”.In questo post andremo a ripercorrere i passi che ci hanno portato sino a qui facendo una sintesi del blog ricca di link di collegamento ai diversi post.
Il nostro percorso è incominciato analizzando il significato del verbo e la sua origine etimologica nella lingua italiana e subito dopo in 3 diverse lingue straniere: francese, inglese e tedesco.
Chiarito il suo significato e le sue origini abbiamo iniziato ad analizzare il verbo da diversi punti di vista.
Inizialmente ci siamo concentrati sulla sfera umanistica, andando ad analizzare la sua centralità all’interno della mitologia, romana e greca in particolare, come nel mito della pulizia delle stalle di Augia di Ercole. Subito dopo ci siamo concentrati sulla sua presenza in ambito letterario, dove abbiamo scoperto l’incantesimo pulente tergeo nei libri di Harry Potter, e poetico, dove tra le altre abbiamo potuto apprezzare la poetica di Gianni Rodari in “lo spazzino”.
In ambito scientifico invece abbiamo analizzato prima la correlazione esistente tra la chimica dello sporco e i relativi metodi di pulizia, per poi soffermarci sull’analisi di un particolare materiale, la fibra di cellulosa, componente madre delle moderne spugne.
Un altro punto di vista affrontato è stato quello artistico dove per quanto riguarda le arti figurative abbiamo potuto ammirare le opere di due grandi artisti come Vincent Van Gogh e il Tintoretto, mentre rivolgendo la nostra attenzione al mondo cinematografico abbiamo conosciuto la storia vera di Joe Mangano, l’inventrice del moderno mocio, narrataci attraverso le interpretazioni di Jennifer Lawrence e Robert De Niro. Sempre riferendoci al grande schermo abbiamo studiato la presenza del verbo in ambito pubblicitario, concentrandoci soprattuto sugli spot dove veniva sottolineata l’importanza dell’igiene nella lotta al Covid-19.
Grande attenzione infine è stata posta allo sviluppo tecnologico nella storia dei principali strumenti e delle principali tecniche pulenti, per il corpo o per l’ambiente: abbiamo studiato la nascita dei sistemi fognari nel mondo antico, per poi passare al mondo medievale e studiare la colmata, una tecnica di bonifica molto utilizzata all’epoca e non solo. Facendo un salto di qualche secolo siamo passati all’invenzione del water in Europa nel 700’ ,della doccia un secolo più tardi e, nel diciannovesimo secolo, del moderno aspirapolvere elettrico.
Per concludere è stata presentata una futura ipotetica invenzione che possa rivoluzionare il settore degli elettrodomestici, una Colf robotizzata.

giovedì 11 giugno 2020

Step #24: Mappa concettuale

Di seguito potete osservare una mappa concettuale del verbo pulire, dove vengono messi in evidenza i suoi concetti principali e i relativi collegamenti: 






martedì 9 giugno 2020

Step #23: Robocolf, il futuro è adesso !

Di seguito potete osservare il volantino pubblicitario riferito all'invenzione del post precedente :



Step #22: La pulizia del futuro

Oggi giorno sono sempre più i settori che, beneficiando dello sviluppo tecnologico e in particolare dell'intelligenza artificiale, vedono sostituire o affiancare l'operato dell'uomo a quello dei robot. Nello specifico un settore particolarmente toccato da questo fenomeno è proprio quello della pulizia, basti pensare ai moderni aspirapolvere robot, ai vetri autopulenti o ai deodoranti ambiente in grado di rivelare ed elaborare specifici parametri dell'aria domestica e di attivarsi in automatico.
Riflettendo dunque su una futura invenzione che possa rivoluzionare il settore ho pensato a un unico robot in grado di compiere autonomamente tutte queste attività e molte altre ancora, eliminando la necessità di andare a comprare i singoli elettrodomestici autonomi.
Una sorta di colf-robot, con il quale noi potremo comodamente interagire tramite un'app sul nostro smartphone, in grado di riassumere in un unico corpo tutte le capacità sopra elencate e altre ancora, liberando le famiglie dal pensiero di mantenere pulita la casa.
Pensando al futuro esso sarà in grado di muoversi autonomamente per la casa ed eventualmente per il giardino riconoscendo ed evitando i diversi ostacoli, ai piedi sarà dotato di due aspiratori affiancati a dei sensori in grado di riconoscere ed aspirare lo sporco, le mani robotiche saranno dotate di profumatori per l'ambiente, sarà in grado di rifare i letti, pulire le superfici quando necessario,riordinare eventuali oggetti fuori posto e in generale di sostituire completamente l'operato umano in quanto a pulizia domestica. 

Immagine 3D del colf-robot



Occhio artificiale dotato di sensori del robot-colf

venerdì 5 giugno 2020

Step #21: brevetti


  • ASPIRAPOLVERE ROBOT

brevetto e immagine dettagliate della struttura


descrizione dettagliata dell'invenzione

  • LAVASTOVIGLIE




brevetto e descrizione dell'invenzione


immagine della struttura

Link diretti ai brevetti in esame:

giovedì 4 giugno 2020

Step #20: un materiale tipico

Cercando un materiale tipico connesso al concetto di pulizia ho deciso di concentrarmi su un oggetto di uso quotidiano legato alla pulizia principalmente domestica, ovvero la spugna. Quest'ultima è utilizzata abitualmente in tutte le case per mantenere puliti fornelli, lavandini, mensole e in generale i vari mobilii domestici, oppure per pulire il corpo durante una doccia, ma alla domanda "in che materiale sono realizzate?" in molti faticano a rispondere, nonostante la loro grande diffusione.

Immagine di una comune spugna 


LA FIBRA DI CELLULOSA
Le moderne spugne in commercio sono solitamente composte da diversi strati realizzati con materiali differenti a seconda delle applicazioni per le quali esse vengono realizzate, ma molte hanno un comune denominatore che compone gran parte della struttura: la fibra di cellulosa.
Essa viene ricavata dalla carta di giornale riciclata, che viene sminuzzata e mischiata a sali di boro, diventando in questo modo ignifuga e antiparassitaria. Terminato il processo si ottengono delle sorte di fiocchi che una volta pressati vengono venduti ai produttori di spugne, i quali li conferiscono la tipica forma che tutti noi conosciamo.

Fibra di cellulosa "grezza"




Riferimenti bibliografici:

mercoledì 3 giugno 2020

I lavavetri acrobatici

Lo sapevate che...
I lavavetri moderni sono dei veri e propri stuntman! arrivano a toccare altezze di centinaia di metri per mantenere puliti anche le vetrate dei grattacieli più alti



Fotografia di un lavavetri ad alta quota


Riferimenti bibliografici:


martedì 2 giugno 2020

Step #19: la chimica dello sporco

Prima di iniziare un'azione di pulizia è indispensabile conoscere la natura chimica dello sporco che andiamo ad affrontare, solo così infatti potremo scegliere i prodotti o le azioni più adeguate per una corretta ed efficace pulizia. In particolare in questo post andremo a concentrarci su quelle categorie di sostanze che tutti i giorni sporcano le nostre case e sulle relativi azioni pulenti più adeguate, in quanto di maggiore interesse per la maggior parte degli individui che abitualmente si trovano a svolgere le così dette pulizie domestiche. 


  • LA POLVERE
La polvere è una dei tipi di sporco domestico più conosciuta e fastidiosa, ma da che cosa è composta?
Essa consiste in un insieme di particelle della dimensione di qualche micron in sospensione nell'aria, che la trasporta con grande facilità da un luogo all'altro e, ahimè, anche nelle nostre case.Essa è composta da polveri atmosferiche insieme a polvere generalmente provocata dagli abitanti a causa di frammenti di capelli, pelle, unghie ecc... Pericola è la presenza al suo interno degli acari della polvere, i cui escrementi possono provocare reazioni allergiche.
La soluzione più efficace per la sua rimozione è l'uso di aspirapolveri o della scopa.


Essi includono zuccheri e amidi e sono tra i tipi di sporco maggiormente agevoli da rimuovere. Molto efficace è l'utilizzo di soluzioni detergenti alcaline, mentre è sconsigliato ricorrere a trattamenti termici, in quanto ne alterano la struttura facilitando la loro dispersione.

Lo sporco caratterizzato dalla presenza di proteine è tra i più difficili da rimuovere, soprattutto se combinati con sali minerali che tendono ad aumentarne l'adesione, o se a contatto con superfici calde come,tra le più comuni, i fornelli. Rientrano in questa categoria le uova o il latte ad esempio.Per la loro rimozione è consigliato l'uso, anche in questo caso, di detergenti alcalini, ancora meglio se cloroattivi.

I grassi sono molto fastidiosi in quanto capaci di intrappolare a se anche altri tipi di sostanze, come sali minerali e proteine. Contro questa categoria di sporcizia è consigliato l'uso di detergenti tensioattivi, in grado tramite un processo di saponificazione di trasformarli in saponi solubili maggiormente facili da rimuovere.

I sali minerali, caratteristici di acqua e prodotti alimentari, possono precipitare sulle superfici della nostra casa, generando incrostazioni. Essi costituiscono la frazione inorganica dei residui di sporcizia.
Di dominio popolare, ad esempio, sono le incrostazioni di sali di calcio tipiche delle lavastoviglie o dei lavandini di casa dovuti all'utilizzo di acqua ad elevata durezza.Consigliati per la loro rimozione sono detergenti acidi o detergenti alcalini addizionati di sequestranti, come E.D.T.A. ( acido etilendiamminotetraacetico ).



Azione dei detergenti sullo sporco
Immagine presa dal sito 



Riferimenti bibliografici:

lunedì 1 giugno 2020

Step #18: nella cronaca

Il fatto di cronaca sul quale voglio porre l'attenzione è molto recente e consiste in un limpido esempio di cattiva pulizia. Esso riguarda proprio il nostro paese, in particolare il fiume Sarno:
Dopo decine di anni di inquinamento dovuto a liquami e rifiuti in esso scaricati, Recentemente le acque del fiume, a causa della pandemia Covid-19 e della relativa sospensione generale delle attività aziendali, erano tornate quasi limpide e lentamente stavano cominciando a ricrescere tipi di flora scomparsi da anni, per la felicità degli abitanti delle zone limitrofe.
Purtroppo però questo momento di felicità è durato molto poco. Con la ripresa delle attività industriali nel giro di pochi giorni le sue acque hanno riassunto quel colore salmastro,grigio che lo avevano caratterizzato negli anni al punto di affidarli il titolo di fiume maggiormente inquinato di Europa.
"Una circostanza che il primo cittadino stabiese ha esposto in una lettera inoltrata alla Corte Europea di Strasburgo, evidenziando “il diritto calpestato alla salute, connesso al diritto ad un ambiente salubre e ad uno standard adeguato delle condizioni di vita”. Già nel corso del mese di novembre 2018 ho deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, per denunciare la presenza di agenti inquinanti che, attraversando la corrente del fiume, sfociano in mare. “Sversamenti provenienti da aziende del settore agroalimentare e concerie, - evidenzia il sindaco Cimmino - che riversano un ventaglio assortito di sostanze tossiche per l’uomo e per l’ambiente: cadmio, piombo, rame, nichel, vanadio, arsenico, zinco, manganese, ferro e pesticidi”. L’area attraversata dal Sarno, non a caso, è stata definita dai ricercatori “il pentagono della morte”, dal momento che gli abitanti delle aree limitrofe al fiume sono soggetti ad un elevato tasso di mortalità per cancro."


Immagine del propagarsi dell'inquinamento nel fiume Sarno


Foto dell'articolo di Repubblica sull'argomento

mercoledì 27 maggio 2020

Ciprinidi, i pesciolini che fanno la pedicure!

Lo sapevate che...
Esiste una specie di pesciolini privi di denti originari dell'Asia, i Ciprinidi, che liberano i nostri piedi dalle pelli morti. Lo effettuano applicando le loro boccucce ai nostri piedi come piccole ventose, e «succhiando», letteralmente, le pellicine.
Essi si trovano nei fiumi e nei laghi della Turchia e di località asiatiche, di cui ripuliscono le rive dalle alghe nere e di detriti di origine animale. Fin dall’antichità sono stati impiegati in Asia per liberare dalle pelli morte i malati di psoriasi.



Immagine dei ciprinidi in azione

Riferimenti bibliografici:

martedì 26 maggio 2020

Step #17: l'abbecedario

Un abbecedario consiste nell'associazione a ciascuna lettera dell'alfabeto di una parola,un'espressione avente come iniziale proprio tale lettera e legata alle altre parole da un tema comune. 
Di seguito potete osservare la mia versione dell'abbecedario del verbo pulire:


  • Aspirapolvere       
  • Bonifica
  • Cenerentola
  • Detersivo
  • Elettrodomestico
  • Filo interdentale
  • Greta Thunberg
  • Hoover
  • Igiene
  • Lavatrice
  • Mocio
  • Netturbino
  • Olio di gomito
  • Panno
  • Quasar
  • Rastrello
  • Spazzola
  • Tergeo
  • Ultrasuoni
  • Vaporetto
  • Zozzo

Alle parole meno conosciute ho collegato un link per poterne scoprire o approfondire meglio il significato. 

giovedì 21 maggio 2020

Step #16: Greta Thunberg, lotta per un mondo più pulito

Greta Thumberg, una ragazzina svedese di soli 17 anni, da qualche anno a questa parte è diventata una delle attiviste contro i cambiamenti climatici e per un mondo più pulito più impegnate e conosciute al mondo, al punto da diventare una dei principali canditati al premio Nobel per la pace nel 2018. Ma come nasce questo suo spirito attivista, quali iniziative l'hanno resa tanto celebre e come tutto ciò è collegato al concetto di pulizia ? Andiamo a scoprirlo assieme !
Ella nasce a Stoccolma il 3 gennaio 2003 dall'unione di una cantante d'opera svedese e un attore e fin dalla giovane età mostra una spiccata attenzione, sensibilità nei confronti dell'ambiente e della sua prevenzione. Il suo attivismo in tal senso comincia nell'agosto del 2018, durante un'estate segnata da forti ondate di calore e da diversi incendi boschivi, nel suo paese e non. Greta in segno di protesta decise di non andare più a scuola sino alle elezioni legislative svedesi, che si sarebbero tenute nel settembre dello stesso anno. Il suo obbiettivo era che il governo svedese rispettasse le promesse previste dall'accordo di Parigi sul cambiamento climatico, riducendo le emissioni di anidride carbonica, ed è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l'orario scolastico. Il suo slogan era Skolstrejk för klimatet (Sciopero della scuola per il clima).

Greta Thunberg nel 2018 all'esterno del parlamento svedese; il cartello reca la scritta: «Sciopero scolastico per il clima»

Terminate le elezioni continuò comunque a manifestare ogni venerdì e iniziò ad attirare sempre più le attenzioni dei media mondiali. Da li a poco creò il movimento studentesco internazionale Fridays for Future , che ben presto divenne un movimento internazionale di protesta, coinvolgendo migliaia e migliaia di studenti in Europa e non, coinvolgendo anche l'Italia. Nei mesi successivi la sua fama crebbe sempre di più , così come le sue iniziative attiviste, al punto da essere invitata, il 4 dicembre 2018, a parlare alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia dove si espresse con parole durissime davanti ai leader mondiali:

"Voi parlate soltanto di un'eterna crescita dell'economia verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l'unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d'emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno. Lasciate persino questo fardello a noi bambini. [...] La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all'interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema. [...] L'anno 2078 celebrerò i miei 75 anni, se avrò figli, forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché voi non abbiate fatto nulla, mentre c'era ancora il tempo per agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra qualsiasi altra cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro stessi occhi. [...] Non siamo venuti qui per supplicare i leader di agire. Ci avete ignorato in passato, e ci ignorerete ancora. [...] Voi avete finito le scuse, e noi stiamo finendo il tempo. [...] Il vero potere appartiene al popolo."

Virgolettato ripreso dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Greta_Thunberg, dalla sezione attivismo

Nei due anni seguenti la sua battaglia per un mondo più pulito, soprattutto contro le emissioni nell'atmosfera di rifiuti, scarti industriali (CO2 per la maggior parte) continuò ininterrottamente sino ai tempi odierni, portandola anche a parlare il 16 aprile 2019 davanti alla commissione Ambiente del Parlamento europeo, invitando i politici europei a prendere decisioni nette e rapide, e il giorno seguente a partecipare all'udienza generale di Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma, a seguito della quale ha avuto un breve scambio di battute con il pontefice. 
Sono certo che la sua battaglia proseguirà fino a quando non si intravederà un'inversione di rotta da parte dei maggiori leader mondiali, cosa purtroppo tutt'altro che scontata. 

Greta Thunberg al Parlamento europeo, il 16 aprile 2019


Greta Thunberg e l'incontro con il Papa, il 17 aprile 2019




Riferimenti bibliografici:

lunedì 18 maggio 2020

Step #15: l'invenzione dell'aspirapolvere elettrico

L'aspirapolvere è uno degli elettrodomestici più diffusi al mondo e rappresenta senza ombra di dubbio una delle invenzioni più importanti del XX secolo nel campo della pulizia.Grazie a un motore elettrico viene azionato un ventilatore in grado di creare una depressione e aspirare così la polvere e altri oggetti di dimensioni compatibili alla sua bocca di ingresso. Nel tempo si è evoluto diventando sempre più pratico, maneggevole ed efficiente, fino ad arrivare ai modelli odierni che noi tutti conosciamo. Ma come nasce questa idea e chi fu la prima persona a realizzarne una ?
La sua nascita in realtà vanta più di in padre e vi sono testimonianze di un suo antenato già nel finire del XIX secolo. il primo brevetto di un "similaspirapolvere" infatti venne rilasciato alla coppia statunitense Anne e Melville Bissel nel 1876: quest’ultimo consisteva in una carrozza trainata da dei cavalli sulla quale era fissata una pompa azionata manualmente a cui seguiva un lungo tubo utilizzato per pulire i tappeti. L’invenzione però non ebbe molta fortuna perché limitata dalla necessità di avere sempre una persona ad azionare la pompa. Il vero salto di qualità avvenne invece nel 1901 con il primo aspirapolvere elettrico.

IL PRIMO ASPIRAPOLVERE ELETTRICO

Verso la fine del 1800 l’ingegnere inglese Hubert Cecil Booth stava studiando una soluzione maggiormente efficace per pulire i vagoni dei treni rispetto alla tecnologia dell'epoca che vedeva impiegato l'uso di un soffiapolvere, uno strumento che soffiava aria calda e spazzava via la polvere. Da qui si chiese: se il principio di funzionamento del soffiapolvere venisse invertito? Se invece di venir soffiata via la polvere venisse aspirata? E fu proprio grazie a questa grande intuizione che oggi possiamo comodamente pulire il pavimento della nostra casa con il semplice passaggio dell'aspirapolvere !
Nel 1901 Booth brevettò il primo “pulitore ad aspirazione” elettrico. Esso era molto rumoroso e costituito da un grande tubo aspirante, un filtro e un carro trainato da un cavallo all'interno del quale veniva raccolta la polvere. Tuttavia le sue ingombranti dimensioni ne limitarono la diffusione su grande scala, ma ebbe comunque il grande merito di dare il via allo sviluppo di questo elettrodomestico.                                                               

Foto dell'aspirapolvere di Booth

Il vero salto di qualità avvenne nel 1907, quando un portinaio di Canton (Ohio) allergico alla polvere e alla ricerca di una soluzione per limitare l'asma di cui soffriva, James Murray Spangler, inventò il primo modello di aspirapolvere elettrico portatile.
Esso era composto da un ventilatore, un cuscino, una spazzola rotante e un contenitore per raccogliere la polvere. Spangler successivamente vendette il brevetto alla società di suo cugino, la “Hoover Harness and Leather Goods Factory”, che divenne famosa proprio grazie alla vendita degli aspirapolvere. Oggi la Hoover è tuttora uno dei leader nella produzione di elettrodomestici.

L'aspirapolvere inventato da Spengler




Riferimenti bibliografici:

giovedì 14 maggio 2020

Step #14: l'invenzione della doccia

La doccia è uno degli strumenti di igiene maggiormente usati nella società moderna, ogni abitazione o quasi ne possiede una o più all'interno dei propri bagni domestici e ogni giorno milioni e milioni di persone ne usufruiscono per la pulizia del proprio corpo. Ma la sua invenzione a quale epoca risale ? 
Siamo abituati a parlarne come se fosse sempre esistita, tuttavia nonostante le sue origini risalgano addirittura alla Grecia antica e all’antico Egitto, il concetto moderno della doccia,come lo intendiamo noi oggi, nasce soltanto nell'800.
Siamo intorno al 1870 e Merry Delabost, medico della prigione Bonne-Nouvelle di Rouen, sta studiando un metodo per migliorare il livello di igiene dei detenuti quando si imbattè negli studi risalenti al secolo precedente del costruttore inglese William Feetham. Egli stava cercando un modo per lavarsi il corpo senza utilizzare quelle ingenti quantità d'acqua che si utilizzavano all'epoca nelle tinozze e nel 1767 brevettò un primo antenato della doccia moderna:Il prototipo consisteva in una pompa capace di spingere l’acqua in un catino dal quale si poteva rovesciarla sulla testa tirando una semplice catenella, Inoltre una pompa manuale permetteva di far risalire l’acqua raccolta nel catino fino alla cisterna superiore e di riutilizzarla. Per la tecnologia dell'epoca era molto costosa da realizzare e soprattutto presentava un difetto, il getto era esclusivamente di acqua fredda, così che non divenne molto popolare e la sua diffusione si limitò a pochi prototipi.
100 anni più tardi, nel 1872, grazie ai progressi della tecnologia che portarono alla comparsa di scarichi, valvole e serpentine finalmente nacque la prima doccia, per mano di Merry Delabost che apportò diverse migliorie al progetto di Feetham, tra cui la possibilità di regolare la temperatura del flusso d'acqua. Inizialmente si diffusero solamente all'interno delle carceri, ma nel giro di pochi anni vennero rese obbligatorie anche all'interno degli eserciti e ben presto conquistarono tutta Europa.


pubblicità su una rivista medica del 1884



fotografia di una donna che si fa la doccia, 1897



Fotografia di una doccia risalente alla fine del XIX secolo



Riferimenti bibliografici:

lunedì 11 maggio 2020

Step #13: l'invenzione del water in Europa

Il water è un accessorio imprescindibile all'interno di qualsiasi bagno moderno, indispensabile per il mantenimento di un dignitoso livello di pulizia e igiene. Ma è sempre stato così? La sua invenzione a che periodo storico risale ? Andiamo a scoprirlo insieme!

Le prime tracce di un water sono davvero lontane nel tempo. Risalgono infatti a circa 2000 anni fa e sono state ritrovate in Cina, in una tomba della dinastia Han ( dal 206 a.C. al 220 d.C.): è stato infatti ritrovato un bagno non molto differente da quelli moderni, con una seduta e un sistema per far defluire in basso l'acqua di pulizia.
Noi Occidentali siamo invece stati molto più lenti nello scoprire questa importantissima invenzione. Solamente nel 1596 lo scrittore John Harington, figlioccio della regina Elisabetta d'Inghilterra, ideò un complesso marchingegno con una torre serbatoio d'acqua.Dell'acqua veniva fatta fluire in un piccolo serbatoio attraverso un rubinetto, successivamente tramite una botola a valvola quest'ultima veniva fatta defluire in un pozzo nero. Questo prototipo però non venne mai sviluppato e fu dimenticato. Esso infatti destò interesse nel pubblico, ma Harington ebbe la sfortunata idea di parlare del progetto in un suo libro, contenente, tra le altre, anche allusioni di cattivo gusto. Quest'ultime non piacquero alla regina Elisabetta, che reagì interrompendo la realizzazione del suo progetto e non volle più saperne nulla del suo figlioccio.
E così per avere il primo WC europeo si dovette aspettare sino al 1775, quando l'inventore scozzese Alexander Cumming riprese l'idea di Harington e in più vi aggiunse un'importante miglioria: un meccanismo idraulico a forma di U capace di formare un tappo d'acqua all'interno di un tubo a livello della valvola che grazie alla continua presenza di acqua eliminava definitivamente il problema degli odori, ottenendo in questo modo un gran successo.



Schema di funzionamento del water di Alexander Cumming



Ritratto di Alexander Cumming



Riferimenti bibliografici:

domenica 3 maggio 2020

Step #12: la colmata, tecnica di bonifica medievale

La bonifica è l'insieme delle opere volte a ripulire un terreno da tutti quegli elementi, quelle caratteristiche che lo rendono infruttifero e/o insalubre, come, citando uno degli esempi più comuni, il prosciugamento di una zona paludosa per renderla disponibile a usi agricoli, urbani ecc...
La prima civiltà ad occuparsi della regimazione delle acque e della loro distribuzione furono i Romani, ma è soprattutto nel Medioevo che si assistette a una graduale organizzazione a livello pubblico della bonifica: dalle piccole opere dei contadini, volte ad ampliare le superfici coltivabili private, si passò ad opere idrauliche più importanti. Quest'ultime furono possibili grazie ai monasteri, che dal X Secolo divennero importanti centri di produzione, assumendo i tratti di vere e proprie aziende agricole alimentate dalla regola Benedettina dell’Ora et labora.


LA COLMATA

Una delle tecniche maggiormente usate nel Medioevo per il prosciugamento e la messa a coltura di diversi terreni prima improduttivi , in particolare come accennato nel paragrafo soprastante da parte degli ordini monastici Benedettini e Cistercensi, è la colmata. 
Ma esattamente in che cosa consiste questa tecnica ?
Le correnti fluviali in piena, ricche di sedimenti provenienti dall'erosione a monte, vengono derivate dal loro corso naturale tramite un'opera di presa e indirizzate tramite dei canali appositi nel terreno che si desidera bonificare, che in precedenza veniva confinato tramite degli argini in legno o terra.
si ottiene così una sorta di bacino artificiale, chiamato bacino di colmata, dove lentamente vi si depositano tutti i sedimenti che la corrente trasportava. Successivamente l'acqua accumulata nel bacino viene fatta defluire tramite l'apertura di una paratoia verso un'opera di scolo e immessa nello stesso oppure in un differente corso d'acqua.
Questa azione ha un duplice scopo, da un lato infatti il fluire dell'acqua ripulisce la zona dalla presenza di eventuali paludi o ambienti insalubri, dall'altro il depositarsi dei sedimenti rende il terreno maggiormente stabile,solido e permette anche di alzarne gradualmente il livello per colmare eventuali pendenze.
Una volta terminata l'operazione il terreno viene messo a coltura e i canali di bonifica possono essere trasformati in canali irrigui.
Va sottolineato come questa tecnica avesse tempi molto lunghi , si parla infatti di diverse decine di anni: in un anno si riusciva mediamente a ottenere un deposito vicino al metro di altezza, il quale era però destinato a diminuire con il graduale costipamento del terreno sottostante.
   

schema esplicativo del funzionamento della bonifica per colmata



BONIFICA DEL POLESINE DI CASAGLIA

In Italia vi sono diverse tracce di opere di bonifica medievale, in particolare nella zona del ferrarese tra il 1400 e il 1700 si sono susseguite diverse opere di bonifica, soprattutto grazie alla volontà della famiglia d'Este. In particolare nel 1460 Borso d'Este ordinò la bonifica del Polesine di Casaglia , avvenuta proprio tramite la tecnica della colmata.Purtroppo per ovvie ragioni non abbiamo testimonianze fotografiche dei lavori dell'epoca, ma nel 900' la stessa area fu nuovamente interessata da ulteriori azioni di bonifica, stavolta anche tramite l'azione di idrovore e macchine a vapore come testimonia questa immagine:


uso delle macchine a vapore nel processo di bonifica

Non abbiamo testimonianze fotografiche dell'attività di bonifica del XV secolo ma al contrario  ci sono pervenute testimonianze scritte: infatti nel 1580 gli Este a Ferrara istituirono la Conservatoria della Bonificazione, un inventario delle proprietá dei terreni bonificati con il compito di provvedere alla gestione idraulica del territorio bonificato nel corso della cosiddetta "Grande Bonificazione Estense" della seconda metà del secolo XVI. La Conservatoria fu abolita nel 1796 all'arrivo delle truppe francesi in Ferrara, ma ad oggi permangono delle testimonianze:

 
                
testimonianza della conservatoria della bonificazione estense



Riferimenti bibliografici:

mercoledì 29 aprile 2020

Step #11: l'importanza dell'igiene nella lotta al COVID-19

Fin dal primo giorno dell'esplosione della pandemia COVID-19, e in particolare da quando sono stati accertati i primi casi di contagio anche in Italia, una delle prime raccomandazioni del nostro governo insieme all'istituto superiore della sanità per prevenire la diffusione del virus è stata quella di lavarsi frequentemente e in modo corretto le mani. 
Siamo stati infatti bombardati attraverso ogni mezzo possibile di diffusione dell'informazione, dagli spot pubblicitari alle pagine dei giornali, da messaggi che sottolineavano l'importanza del lavarsi le mani spesso e bene. E' stato anche caldamente consigliato l'uso dell'amuchina, che nel giro di pochi giorni è diventata difficilissima da reperire a causa della grandissima richiesta.Un primo esempio di spot pubblicitario di questo genere l'abbiamo già visto all'interno di questo blog nel post riguardante la presenza del verbo pulire nella pubblicità



Ecco un altro esempio di spot pubblicitario dove viene caldamente consigliato un frequente lavaggio delle mani ai fine della prevenzione 




Questa invece è un'immagine-tutorial fornita dal Ministero della Salute sul corretto lavaggio delle mani




Ma come mai è così importante lavarsi le mani ?

"Le mani, destinate a tutti i contatti normali che si generano in una giornata standard, sono un ricettacolo di germi. «Impossibile quantificare quanti microrganismi transitino su di esse, ma è risaputo che siano un veicolo intermedio per moltissime patologie», spiega il dottor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell'IRCCS Galeazzi. «Una quota rilevante è di batteri non patogeni: è naturale e normale che ci sia una contaminazione batterica sulle mani come su tutta la nostra cute. Ma il contatto con superfici infette porta anche virus e microrganismi patogeni, che possono replicarsi e sopravvivere sulle mani. Il COVID-19 pare riuscire a resistere alcune ore, con una riduzione nel tempo della carica virale - e quindi del rischio».
La nostra pelle è uno scudo molto efficace, ma il problema è il contatto delle nostre mani con le mucose, "porte d'accesso" al nostro organismo. «Per questo si consiglia di non toccare naso, bocca e occhi. Mucose e cornea hanno una capacità protettiva molto inferiore rispetto alla cute», spiega l'esperto. Uno studio del 2015, condotto dall'équipe di epidemiologia e controllo delle malattie infettive all'Università del New South Wales a Sydney, Australia, ha documentato il numero allarmante di volte in cui tocchiamo la nostra faccia. In media, 23 volte all'ora. Il 45% del contatto riguarda occhi, naso o bocca, proprio le aree d'ingresso più comode per virus & co."

Il virgolettato soprastante è stato interamente ripreso dal sito: 

Per maggiori approfondimenti sull'argomento cliccare al seguente link,dove troviamo, tra le altre informazioni, un chiaro ed esaustivo video con i consigli della protezione civile:

venerdì 24 aprile 2020

Step #10: Joy, la cenerentola che inventò il mocio

Joy è un film del 2015 scritto e diretto da David O. Russell con protagonisti Robert De Niro, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, la cui partecipazione al cast le valse il premio Golden Globe come Migliore attrice in un film commedia o musicale.Esso tratta la storia vera di Joy Mangano
"C’era una volta, in un paese lontano, una fanciulla che passava le sue giornate a pulire la casa dove abitava. Giornate interminabili, piegata sul pavimento a sgobbare, comandata a bacchetta dalla madre e dalla perfida sorellastra. Però si sa, “i sogni son desideri di felicità […] chissà se un giorno la sorte non ti arriderà”. Così, come nella celebre fiaba Disney anche la giovane Joy Mangano (interpretata da Jennifer Lawrence) protagonista del film “Joy” realizzerà i suoi sogni diventando ricca e famosa. A differenza di Cenerentola, però, i sogni non si realizzeranno incontrando il principe azzurro ma grazie a una invenzione geniale, quella del celebre scopettone mocio."
Il virgolettato soprastante è stato ripreso integralmente dal sito https://www.manageritalia.it/it/attualita/film-joy.

In questo estratto del film, in particolare a partire dal 48' secondo, appare evidente la centralità dell'azione pulente da parte della protagonista, impegnata a pubblicizzare il mocio di sua invenzione:



Per i lettori più curiosi al seguente  link: ://youtu.be/tghsiQO6_rE è disponibile un estratto originale di una televendita di Joy Mangano dove pubblicizza la sua invenzione.


Riferimenti bibliografici: