mercoledì 29 aprile 2020

Step #11: l'importanza dell'igiene nella lotta al COVID-19

Fin dal primo giorno dell'esplosione della pandemia COVID-19, e in particolare da quando sono stati accertati i primi casi di contagio anche in Italia, una delle prime raccomandazioni del nostro governo insieme all'istituto superiore della sanità per prevenire la diffusione del virus è stata quella di lavarsi frequentemente e in modo corretto le mani. 
Siamo stati infatti bombardati attraverso ogni mezzo possibile di diffusione dell'informazione, dagli spot pubblicitari alle pagine dei giornali, da messaggi che sottolineavano l'importanza del lavarsi le mani spesso e bene. E' stato anche caldamente consigliato l'uso dell'amuchina, che nel giro di pochi giorni è diventata difficilissima da reperire a causa della grandissima richiesta.Un primo esempio di spot pubblicitario di questo genere l'abbiamo già visto all'interno di questo blog nel post riguardante la presenza del verbo pulire nella pubblicità



Ecco un altro esempio di spot pubblicitario dove viene caldamente consigliato un frequente lavaggio delle mani ai fine della prevenzione 




Questa invece è un'immagine-tutorial fornita dal Ministero della Salute sul corretto lavaggio delle mani




Ma come mai è così importante lavarsi le mani ?

"Le mani, destinate a tutti i contatti normali che si generano in una giornata standard, sono un ricettacolo di germi. «Impossibile quantificare quanti microrganismi transitino su di esse, ma è risaputo che siano un veicolo intermedio per moltissime patologie», spiega il dottor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell'IRCCS Galeazzi. «Una quota rilevante è di batteri non patogeni: è naturale e normale che ci sia una contaminazione batterica sulle mani come su tutta la nostra cute. Ma il contatto con superfici infette porta anche virus e microrganismi patogeni, che possono replicarsi e sopravvivere sulle mani. Il COVID-19 pare riuscire a resistere alcune ore, con una riduzione nel tempo della carica virale - e quindi del rischio».
La nostra pelle è uno scudo molto efficace, ma il problema è il contatto delle nostre mani con le mucose, "porte d'accesso" al nostro organismo. «Per questo si consiglia di non toccare naso, bocca e occhi. Mucose e cornea hanno una capacità protettiva molto inferiore rispetto alla cute», spiega l'esperto. Uno studio del 2015, condotto dall'équipe di epidemiologia e controllo delle malattie infettive all'Università del New South Wales a Sydney, Australia, ha documentato il numero allarmante di volte in cui tocchiamo la nostra faccia. In media, 23 volte all'ora. Il 45% del contatto riguarda occhi, naso o bocca, proprio le aree d'ingresso più comode per virus & co."

Il virgolettato soprastante è stato interamente ripreso dal sito: 

Per maggiori approfondimenti sull'argomento cliccare al seguente link,dove troviamo, tra le altre informazioni, un chiaro ed esaustivo video con i consigli della protezione civile:

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