lunedì 20 aprile 2020

Step #08: la nascita e l'evoluzione dei sistemi fognari nell'antichità

Per fognatura si intende il sistema di canalizzazioni, generalmente ubicate sotto terra, per la raccolta e lo smaltimento lontano da insediamenti civili e/o produttivi di acque superficiali (meteoriche, di lavaggio, ecc.) e di acque reflue provenienti dalle attività umane in generale.Il loro sviluppo è stato di fondamentale importanza per il mantenimento di un adeguato livello di pulizia e di igiene all'interno dei centri abitati, lo smaltimento dei reflui è infatti un problema della massima importanza soprattutto a causa dei miliardi di germi, molti dei quali possono essere causa di gravi malattie, contenuti all'interno delle deiezioni. la loro realizzazione ha segnato un importante passo avanti per la società umana e ha rappresentato un grandissimo esempio di ingegneria idraulico-sanitaria. 
Le prime testimonianze storiche di fognature risalgono ad un periodo compreso tra il 2500 e il 2000 a.C. circa e sono state trovate a Mohenjo-daro, nell'attuale Pakistan,ma le fognature antiche più efficienti furono indubbiamente quelle di Roma: il migliore esempio di sistema fognario nel mondo antico è infatti la Cloaca Massima, realizzata a Roma nel VI secolo a.C. sotto l'impero di Tarquinio Prisco , ed è proprio quest'ultima che prenderemo in esame per studiare la tecnologia che vi è dietro la realizzazione di un sistema fognario.
Gli Etruschi iniziarono il risanamento di alcune aree malariche per mezzo di canali di drenaggio, che favorivano lo scolo delle acque stagnanti, e di cunicoli di lastre di piombo bucherellate per filtrare e depurare l’acqua.I romani ripresero e svilupparono ulteriormente queste tecnologie iniziando la costruzione della Cloaca Massima.Essa nacque con l'obbiettivo di ripulire Roma dai profondi ed insalubri acquitrini che la circondavano facendoli defluire verso il fiume Tevere. Sebbene Tito Livio la descrivesse come scavata nel sottosuolo della città, scrivendo tuttavia molto tempo dopo la sua costruzione, dalle notizie di altre fonti antiche e dal percorso seguito si ritiene che in origine si trattasse per lo più di un doppio canale a cielo aperto diviso da un muro di spina che raccoglieva le acque dei corsi d'acqua naturali che scendevano dalle colline, drenando la pianura del Foro Romano e il Velabro per riversarle poi nel fiume Tevere. In seguito venne ricoperta per ampliare lo spazio del centro cittadino, usando le tecniche ingegneristiche apprese dagli etruschi degli archi a volta che rendevano le strutture più solide e in grado di durare nel tempo.Percorrendola dalla Suburra al Velabro possiamo ammirare una straordinaria varietà di opere murarie, che testimoniano dei lavori di estensione , di modifica e restauro del manufatto nei secoli che vanno dall’età regia all’abbandono della zona forense in età tardo antica. Possiamo vedere cambiamenti di tecniche stili e materiali in funzione delle necessità, delle modifiche degli spazi monumentali sovrastanti, delle necessità statiche, delle possibilità economiche dei costruttori.Scoperta decisiva fu quella del cemento,opus caementicium: un impasto di calce acqua e sabbia che veniva colato all'interno di casse di legno per ottenere le strutture portanti. La Cloaca Massima fu costruita così solidamente e con tale lungimiranza che fu utilizzata dai romani per oltre 2500 anni. E’ alta circa 3 metri e larga altrettanto; scorre a circa 12 metri sotto il livello attuale; una parte della cloaca, all’altezza della Torre dei Conti, è tuttora funzionante.

Video tratto dal documentario citta segrete di history channel



Percorso della cloaca


Riferimenti bibliografici:

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